Cos'è
La mostra, a cura di Sofia Gotti e Caterina Iaquinta, riunisce le opere e i lavori di sei artiste artiste internazionali che saranno affiancati da materiale storico come documenti d’archivio, foto e pubblicazioni che ripercorrono la storia e lo sviluppo di “Biennale donna”.
Le sei artiste protagoniste della mostra sono:
- Amelia Etlinger: artista americana di nascita, ma che ha esposto numerose sue collezioni in Italia. Si occupa di poesia visiva nella quale usa per esprimersi materiali naturali che trova nei boschi vicino a casa sua, tessuti, fili, perline, bijoux, carte giapponesi e altri materiali.
- Binta Diaw: artista italo-senegalese che attraverso la ricerca plastica delle concezioni di corpo e spazialità riflette su temi sociali tipici del mondo contemporaneo come migrazioni, disparità di genere e molti altri.
- Bracha L. Ettinger: artista visiva, filosofa e psicanalista israeliana, ha creato poche opere che sono però frutto di particolare lavoro e che si ispirano a figure mitologiche e letterarie femminili e ai grandi eventi traumatici della storia del Novecento.
- Muna Mussie: artista eritrea trasferitasi in Italia. Le sue opere indagano i linguaggi delle performing e visuals arts e della scena per dare una forma alla tensione presente tra diversi linguaggi espressivi. Per farlo utilizza gesto, visione, parola e pratica del ricamo.
- Sara Leghissa: artista italiana le cui opere si posizionano nel campo dell’arte performativa. I suoi lavori cercano di confondersi nello spazio pubblico così da poter veicolare contenuti e immagini a pubblici diversi per mezzo di tecnologie di uso quotidiano.
- Nicoline van Harskamp: artista olandese il cui lavoro consiste nell’uso di video, installazioni e sceneggiati eseguiti dal vivono che possono anche richiedere anni per essere completati.
Il titolo della mostra è ispirato al video dell’artista olandese Nicoline van Harskamp con lo stesso nome, e la struttura della mostra, come la struttura dell'omonimo video, è orientata su una duplice prospettiva che individua nell’elaborazione della lettera e nella messa in scena dell’archivio le strutture alla base di connessioni primarie tra esseri umani.