Ferrara fa un balzo in avanti nella sostenibilità ambientale a livello nazionale, con un avanzamento all’11° posto nel prestigioso rapporto annuale “Ecosistema Urbano 2024” di Legambiente, pubblicato oggi sul Sole 24 ore. Lo scorso anno, nella stessa classifica, la città estense si era attestata al 19° posto.
A premiare il miglioramento del territorio ferrarese è l’impegno nella raccolta differenziata, una gestione efficace dei rifiuti e significativi progressi verso la mobilità sostenibile e l’uso delle energie rinnovabili.
Il rapporto Ecosistema urbano di Legambiente e Ambiente Italia si basa complessivamente su 20 parametri che fotografano le performance ambientali. Offre un'analisi dettagliata delle performance di 106 città capoluogo italiane su 5 indicatori come qualità dell’aria, gestione dell’acqua e dei rifiuti, mobilità e ambiente urbano.
Se Ferrara già occupava una posizione abbastanza alta nel 2023 (19°) con un punteggio complessivo del 67,24%, collocandosi tra i capoluoghi di provincia con performance ambientali positive, quest’anno raggiunge il 71,14% (11° posto). La prima in classifica è Reggio Emilia, con 80,66%.
Come lo scorso anno, si riconferma al 1° posto per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani, dove da anni è tra le città leader italiane (87,9 punti, valutata la percentuale di rifiuti differenziati sul totale prodotto).
La città è premiata anche per le infrastrutture per la mobilità sostenibile: è al 15° posto per piste ciclabili e al 7° posto per Ztl presenti. Al 14° posto per il verde totale presente (metri quadri per abitanti) e al 23° per presenza di alberi sul territorio (31,3 punti, valutati gli alberi ogni 100mila abitanti in aree di proprietà pubblica). Al 18° per solare pubblico, ovvero la potenza installata in kW su edifici pubblici ogni mille abitanti.
Dal report di Legambiente, Ferrara viene ripresa anche come città dalle buone pratiche in termini di rigenerazione urbana, in particolar modo nei modelli di riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica e sociale. La città è diventata un esempio di economia circolare in ambito edilizio. Presa come esempio è stata la progettazione e realizzazione delle Corti di Medoro, che - come si legge nel report, “ha avuto il merito specifico di introdurre una chiave di lettura innovativa, nell’ottica di un’evoluzione della rigenerazione urbana: la valorizzazione ed il monitoraggio, in chiave di economia circolare, dell’intervento di rigenerazione, ovvero l’applicazione del percorso di sostenibilità del cantiere ai fini della riduzione degli impatti ambientali: questo percorso può costituire, se correttamente gestito, l’elemento di sostenibilità economica di molti interventi”.