Ferrara celebra Achille Funi, mercoledì 26 luglio l’anniversario della scomparsa

Si prepara la mostra a palazzo dei Diamanti. L’esposizione sarà anticipata da un libro dedicata al “mito” della città Estense

Data:

25/07/2023

Ferrara si prepara a celebrare uno dei suoi autori novecentisti più celebri: Achille Funi, di cui ricorrerà domani l’anniversario della scomparsa (26 luglio, 1972). Si chiamerà infatti “Achille Funi. Un maestro del Novecento tra storia e mito” la mostra che, nelle previsioni, sarà inaugurata a fine ottobre a palazzo dei Diamanti.

 

“Sarà una esposizione - anticipa l’assessore alla cultura Marco Gulinelli - con oltre 100 opere, articolata per sezioni, che ripercorrerà l’intera vita e l’intero percorso artistico del pittore. Un unicum rispetto ad altre mostre che gli sono state dedicate, il grande tributo a un grande ferrarese, tra i maggiori frescanti del novecento”. 

 


E, anche in vista dell’antologica, il Comune di Ferrara, con la Fondazione Ferrara Arte e con il contributo del Rotary Ferrara Est ha recentemente presentato un libro, curato dallo storico dell’arte Lucio Scardino e con la postfazione di Vittorio Sgarbi che l’anno scorso, nei 50 anni dalla morte, ha definito lo stesso Funi “Uno dei grandi maestri del moderno, legato alla tradizione e alle forme classiche dell'arte. Un pittore che ha aperto strade, un maestro di tanti giovani maestri".

 

Nella pubblicazione - dal titolo “Il Mito di Ferrara. Omaggio ad Achille Funi e alle sue fonti” - compare, tra le altre cose, anche un inedito ‘funiano’ tutto ferrarese, il “Ritratto dell’ostessa Alfonsa Borghi”, del 1935. Non solo, il libro riporta anche le circa 20 tavole che l’architetto, docente e artista americano Nicholas Quiring, ispirato dallo stesso Funi, ha realizzato nel corso di una sua visita in città e donato alla biblioteca Ariostea.

 

Di Funi è noto anche l’omaggio coniato da Umberto Boccioni, che lo descrisse come “uno dei maggiori campioni della pittura italiana d'avanguardia”. Fu pittore, docente a Brera, frescante - firma della celebre sala dell’Arengo di palazzo Municipale, insieme all’allieva Felicita Frai - scultore, mosaicista, grandissimo appassionato di cinema.

 

Ma fu anche un grande amante della sua Ferrara, tanto da scrivere, nel 1938: “Non si esagera dicendo che Ferrara è stata ed è tutt’oggi il centro della moderna pittura mondiale. Giorgio De Chirico, che ha influenzato ad un certo momento la pittura di tutto il mondo, è partito da Ferrara e soltanto a Ferrara, con le suggestioni e le immagini di Ferrara, ha potuto stupire e colpire le correnti artistiche contemporanee con quel senso metafisico che gli fu caratteristico. Così a Ferrara avvenne la formazione spirituale più importante di Carrà: e l’elenco potrebbe continuare se non fosse perfettamente noto a quanti studiano gli sviluppi dell’arte contemporanea”. 

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Data pubblicazione

25/07/2023

Aggiornamento

25/07/2023 16:43