Prospettiva della Ghiara, conclusi i lavori

L'intervento di restauro ridona la bellezza originale a uno dei simboli della città

Data:

17/10/2024

Sono terminati oggi i lavori di restauro della Prospettiva della Ghiara di via XX Settembre, interamente finanziati dal Comune per un importo complessivo di 100 mila euro. 


Portone d’ordine dorico posto in fondo alla strada un tempo compresa in via della Ghiara, è stata nel XVI secolo la via d’accesso a una delle più belle delizie estensi, situata in corrispondenza dell’attuale parco del Montagnone. Fu trasformato nell’attuale Prospettiva dall’architetto Gaetano Genta nel 1786, che lo inserì nel contesto edilizio e lo fece diventare, parallelamente alla Prospettiva di corso Giovecca, il fondale scenografico di una delle strade più importanti di Ferrara. Ora il restauro restituisce la Prospettiva nella sua rinnovata bellezza, integrando il restauro nel più ampio intervento di riqualificazione dell’accesso Est di Ferrara.


La struttura, prima degli interventi, presentava diffuse zone degradate implicabili all'esposizione agli agenti atmosferici, con fenomeni di dilavamento dei giunti di malta, distacco di elementi murari dal paramento, danneggiamenti e distaccamenti di porzioni di elementi lapidei di decoro. Diffuse fessurazioni ed alterazioni cromatiche erano state segnalate, oltre alla crescita di vegetazione.


I lavori si sono concentrati sul restauro del paramento murario di entrambe le facciate della Prospettiva comprensivo del portale, delle modanature in elementi lapidei e dell’imbotte dell’apertura con l’obiettivo di ripristinare la sua integrità estetica originale. A tale scopo sono state messe in campo indagini e saggi stratigrafici sui paramenti murari e campionature con analisi di laboratorio allo scopo di verificare l’effettiva interpretazione degli ordini architettonici che la Prospettiva della Ghiara presentava ai tempi della sua realizzazione.


Gli interventi realizzati sono insistiti sull’eliminazione della vegetazione, la pulitura del paramento mediante idropulizia, la risarcitura delle  lesioni con la tecnica di scuci-cuci,  il consolidamento e ripristino del paramento murario, le integrazioni di elementi in laterizio e di parti lapidee, la stilatura dei giunti con malta di colorazione adeguata, impacchi chimici a base di polpa di cellulosa per rimuovere i depositi superficiali assorbiti dal mattone con l’umidità di risalita nel corso degli anni. Si è proceduto infine alla velatura a base di calce e terra naturale di differente cromia verificati a seguito delle indagini effettuate, la pulizia dei pinnacoli e il restauro dell’epigrafe, che ricorda il restauro dell’arco prospettico nell’anno 1786 a cura di Stefano Graziadei, giudice dei Savi, e degli altri dieci componenti del Maestrato.


Il cantiere di restauro era iniziato lo scorso maggio, per un importo complessivo dei lavori di 100mila euro, finanziati interamente con fondi comunali e realizzati in concerto con la Soprintendenza. Il RUP è stato l’ingegnere comunale Paolo Rebecchi, con progettista e direttore dei lavori l’architetto Rossella Bizzi e il geometra Davide Naldi. A coordinare la sicurezza è stato l’ingegnere Paolo Marzola, mentre l’impresa esecutrice è stata Castellani Costruzioni srl coadiuvata dalle restauratrici Paola Zambello ed Elisabetta Belluti.

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Data pubblicazione

17/10/2024

Aggiornamento

17/10/2024 10:00