"A Marta Bertoncelli per aver partecipato ai Giochi Olimpici di Parigi conquistando risultati importanti nella canoa slalom. Una donna, un'atleta ferrarese nell'Olimpo della canoa e del kayak". Recita queste parole la targa consegnata oggi all’atleta ferrarese a nome della città, insieme a un mazzo di fiori.
Un piccolo riconoscimento, per il lavoro svolto nel portare il nome di Ferrara alle Olimpiadi 2024. Presenti alla celebrazione, oltre all’atleta, il colonnello Fabrizio Gubbiotti in rappresentanza dell’Arma dei carabinieri, Ruggero Tosi, delegato provinciale Coni, il presidente del Canoa Club Ferrara Paolo Paramucchi, oltre che i familiari dell’atleta ferrarese.
Marta Bertoncelli, classe 2001, nata a Ferrara, è specializzata nel Kayak Cross e Slalom C1. Ha già partecipato a due competizioni olimpiche: Tokyo 2020 e Parigi 2024. È cresciuta sportivamente nel Canoa Club Ferrara, il cui presidente era il padre Luca, venuto a mancare prematuramente nel 2021. Con l’acqua ha un rapporto speciale: come dice l’atleta stessa, è qui che trova la sua perfetta sintonia con la natura. La sua specialità è il C1 Slalom, la competizione che le dà l’adrenalina giusta per dare il meglio di sé.
“Sono molto riconoscente alla città di Ferrara, che mi è sempre stata sempre molto vicina, in ogni momento - dice Marta Bertoncelli -. Anche se per lavoro giro tanto, credo sia molto importante ricordarsi da dove si viene, non dimenticare il percorso fatto per arrivare dove si è. Per questo mi riempie di orgoglio ricevere questa targa: è come tornare a sentirsi abbracciati, sentirsi parte di una città bella come questa, che porto sempre con me. Provo, attraverso quel che faccio, a tenerne alto il nome in giro per il mondo”.
Ferrara, il Canoa Club e l’Arma sono per l’atleta punti fermi, anche nei momenti di sconforto che ogni tanto lo sport dà. “Queste realtà - continua Bertoncelli - sono appoggi che portano sempre sulla retta via, perché ti fanno sentire parte di qualcosa che è molto più grande di te”.
Marta Bertoncelli è nata da una famiglia di sportivi. La curiosità verso la canoa è venuta da suo padre, che praticava questa disciplina. “È stato mio padre che mi ha insegnato ad andare in canoa e mi ha fatto entrare in questo mondo. Soprattutto mi ha cresciuta con l’idea di fare parte di una grande famiglia, il Canoa Club, che ti forma come atleta, ma anche come persona. Queste sono le cose importanti, quelle che ti porti dietro anche una volta che la carriera sportiva finisce. Sono gli stessi valori che mi hanno permesso di arrivare così in alto, così presto”. La prima Olimpiade a soli 18 anni, la seconda quest’estate. Ora la sua sfida è già proiettata per le prossime. “Già il giorno dopo Parigi 2024 gli sforzi sono tutti concentrati su Los Angeles”, conclude.