Non fidarti! Le banche o gli enti ti avvisano sempre prima di chiederti di eseguire queste operazioni. Chiama il numero ufficiale che trovi sul sito o sulla corrispondenza per verificare
è una frode che sfrutta i social network per adescare le vittime, spesso donne, attraverso falsi profili di sedicenti professionisti, membri delle forze armate o celebrità. Questi truffatori instaurano legami emotivi per convincere le vittime a inviare denaro, spesso con scuse come emergenze personali o costi imprevisti.
è una frode in cui sedicenti giovani donne contattano le vittime tramite social network, avviando conversazioni private per guadagnare la loro fiducia. Dopo aver indotto le vittime a condividere foto o video espliciti, minacciano di pubblicare il materiale compromettente online se non viene versato denaro.
Le vittime sono ricattate con la minaccia di un danno d’immagine e i pagamenti richiesti avvengono tramite carte prepagate, sistemi internazionali (Western Union, MoneyGram) o criptovalute, rendendo difficile rintracciare i criminali.
iniziano spesso con annunci pubblicitari di finte società di trading e proposte di guadagni altissimi a fronte di piccoli investimenti iniziali. I truffatori spingono le vittime a iscriversi su piattaforme apparentemente semplici da usare e talvolta si offrono di effettuare l’iscrizione per loro. I primi versamenti sembrano generare profitti, ma successivamente vengono richiesti importi sempre più alti con false promesse di guadagni maggiori. Quando le vittime tentano di recuperare il denaro, i truffatori possono restituire piccole somme per sembrare affidabili, ma alla fine spariscono con tutto il denaro investito.
utilizza un SMS in cui il truffatore, fingendosi un figlio, comunica di aver perso il telefono e chiede di essere contattato su un nuovo numero tramite WhatsApp. Successivamente, il finto figlio chiede aiuto per effettuare un pagamento urgente, inducendo la vittima, spesso spinta dalla pressione emotiva, a inviare denaro tramite servizi di ricarica o pagamento.
si verifica quando, dopo un accordo di vendita online, il finto acquirente propone di effettuare il pagamento tramite uno sportello ATM. La vittima viene convinta che seguendo le istruzioni riceverà un bonifico sul proprio conto, ma in realtà sta trasferendo denaro al truffatore.
Il truffatore chiede alla vittima di recarsi a un Bancomat e inserire la propria carta. Propone di selezionare l’opzione “ricarica carta” con la scusa che si tratta del numero dell’ordine. La vittima, inconsapevole, invia denaro direttamente al truffatore. A volte la frode viene ripetuta con la scusa di un errore tecnico.
stanno aumentando, specialmente con la fine del mercato tutelato. Spesso sono messe in atto da società mediatrici che ottengono commissioni su contratti stipulati senza il consenso dell’utente. I dati personali delle vittime possono essere carpiti online o tramite comunicazioni ingannevoli.
avviene quando dati personali come carta d’identità, patente, codice fiscale o coordinate bancarie vengono utilizzati per scopi illeciti. I truffatori spesso convincono le vittime a inviare copie digitali dei documenti, usandoli per aprire conti correnti, attivare SIM telefoniche o stipulare contratti fraudolenti.
proteggerà te e i tuoi risparmi. I criminali sono abilissimi a spacciarsi per carabinieri, poliziotti, medici o dipendenti della banca. Studiano i modi migliori per ingannarti e farti abbassare la guardia anche per un solo minuto.
Segui sempre questi tre consigli: